L'affascinante progetto Sculture nel parco di GEA è un'iniziativa che, in collaborazione con Pistoia Musei, unisce l'arte e la natura per creare un'esperienza unica e ispiratrice nel nostro meraviglioso parco. Attraverso la bellezza delle sculture e la maestosità dell'ambiente naturale, ci impegniamo a celebrare e preservare la ricchezza e la diversità del nostro ecosistema.

Un connubio tra arte e natura

Lo scopo del progetto Sculture nel parco è quello di integrare opere d'arte all'interno del paesaggio naturale, creando un dialogo armonioso tra l'espressione artistica umana e la bellezza selvaggia della natura. Le sculture non solo arricchiscono l'esperienza estetica del visitatore, ma anche promuovono la consapevolezza ambientale e la valorizzazione del nostro patrimonio naturale.

Esperienza immersiva

Esplorando il parco e scoprendo le sculture disseminate tra gli alberi e i prati, i visitatori sono invitati a immergersi completamente nell'esperienza artistica e naturale. Attraverso il contatto diretto con le opere d'arte e l'ambiente circostante, speriamo di ispirare un senso di meraviglia e di connessione con la natura.

Collaborazione artistica

Il progetto "Sculture nel Parco" è frutto della collaborazione tra artisti locali e internazionali, che condividono la nostra passione per la bellezza e la conservazione ambientale. Attraverso il loro talento e la loro creatività, queste menti creative trasformano il nostro parco in un museo all'aperto, arricchendo la vita di coloro che lo visitano.

Esplora il progetto Sculture nel Parco

Vieni a esplorare il progetto Sculture nel Parco di GEA e lasciati trasportare dalla magia dell'arte e della natura che si incontrano. Attraverso le nostre opere d'arte e i nostri paesaggi mozzafiato, speriamo di offrirti un'esperienza indimenticabile e di ispirarti a unirsi a noi nella conservazione e nella valorizzazione del nostro prezioso ambiente naturale.

Le opere

Giuseppe Bartolozzi (Pistoia 1941) e Clara Tesi (Pistoia 1944)

Giuseppe Bartolozzi (Pistoia 1941) e Clara Tesi (Pistoia 1944)

Gea fecondazione cosmica (Sfera-Chiocciola), 2008, travertino e pigmenti, diametro 100 cm
L’universo visivo evocato in questa scultura, conosciuta anche con il titolo di Sfera-chiocciola, è quello organico-naturale. Nella roccia di travertino, con sapiente perizia tecnica Giuseppe Bartolozzi e Clara Tesi hanno scolpito, senza soluzione di continuità, soggetti che invitano a una riflessione su vita e morte come processo di trasformazione della materia. La perfetta rete esagonale d’un nido d’ape si tramuta in una chiocciola, simbolo della circolarità del tempo, mentre germogli ed elementi schiumosi, che alludono alla vita, affiorano dal profondo della sfera rompendone il guscio.

Andrea Dami (Pistoia 1946-2023)

 Gnomi, 2004, metalli lavorati
Sei elementi, ciascuno altezza 200 cm circa, larghezza 125 cm circa
Gnomi è un’installazione sonora composta da sei elementi tridimensionali in metallo lavorato con grandi campanacci, un mollofono, tubofoni e campane a lastra. L’opera è pensata per un’interazione con la natura e i visitatori. Il titolo dell’opera rimanda ai personaggi dispettosi che, secondo l’immaginario fiabesco, popolano i boschi; tuttavia, gli Gnomi sono immaginati da Andrea Dami come guardiani e protettori di un ambiente naturale. L’installazione è un invito a entrare in contatto con la natura in modo rispettoso e consapevole.

Andrea Dami (Pistoia 1946-2023)

Giuseppe Gavazzi (Marcoussis 1936)

Giuseppe Gavazzi (Marcoussis 1936)

Grande Madre, La Dea, 2005
Legno di pioppo, bruciato e bitumato, oro e palladio
Altezza 200 cm, base 83x80 cm
Grande Madre, La Dea è una scultura scolpita nel tronco dipartito di un pioppo. La forma dell’albero ha determinato la postura di questa figura femminile seduta nella quale Giuseppe Gavazzi ha raffigurato la Grande Madre, o Madre Terra, divinità antica, simbolo di fertilità. Lo sguardo sospeso della dea, come in atteggiamento di ascolto, e il particolare colore della superficie sulla quale l’artista, alcuni anni dopo l’esecuzione, è intervenuto con combustione, bitumatura e inserimenti in metallo, donano all’opera un forte impatto visivo e un sapore di arcaico mistero.